Prossimo Evento

lunedì 16 gennaio 2017

Oblivion 2017: artista Francesco Iacono


Francesco Iacono
nasce a Vittoria (Rg), nel 1956. Coltiva la passione per l’arte fin da piccolo. La sua prima mostra personale risale al 1980 e viene allestita presso il Palazzo della Provincia di Ragusa. Il tema che predomina nei suoi lavori artistici, soprattutto negli anni ‘90, sono gli avvenimenti socio-culturali che caratterizzano quel
periodo. Così realizza opere quali: fuga da Saddam – Somalia oggi – sgomento – il volto che non c’è - il grido – dalla Somalia al Ruanda – i Balcani, la disperazione – civiltà in crisi ecc. Alcuni avvenimenti importanti segnano il percorso artistico e culturale di Iacono. Nel 1994, al secondo Festival Internazionale della pittura contemporanea di Sanremo, gli viene conferita la medaglia d’argento ed in seguito, nel 1996, quarta edizione, invitato come ospite d’onore gli viene conferita la medaglia d’oro, premio della critica Cesare Orvieto. Nel 1997 la Provincia Regionale di Ragusa bandisce il concorso di pittura e scultura e si classifica al primo posto nella sezione pittura e al terzo nella sezione scultura. A seguito di quest’avvenimento è invitato ad esporre le proprie opere al 12° Salone Internazionale d’Arte nell’Abbazia di Saint-Arnoul a Crèpy en Valois nel Dipartimento dell’OISE in Francia, a rappresentare la Provincia Regionale di Ragusa, insieme allo scultore Nunzio Di Pasquale. Nel 1999 alcune sue opere vengono esposte al Museo Arkansas Art Center, presso la città di Little Rock (U.S.A.), a seguito del gemellaggio con la città di Ragusa; durante la permanenza nella città di Little Rock gli è conferita la Cittadinanza Onoraria. Accanto alle tematiche socio-culturali degli anni novanta e continuata, agli inizi del nuovo millennio, con la serie dedicata ai kamikaze, con opere quali: Luci nell’ombra - Il teatro dell’orrore - finestra sul mondo, presagio delle gravi conseguenze di destabilizzazione nel mondo, realizza temi quali: i silenzi e le scie, natura e luce della propria terra nativa; ombre, intese non solo come proiezioni delle stesse ma soprattutto come compresenza del soggetto e dei suoi diafani riflessi nello spazio infinito dell’universo, ovvero ciò che resta della nostra esistenza: ricordi evanescenti che rimangono impressi come fotogrammi nella memoria di ogni essere umano; orizzonti, cieli immensi solcati dalle scie di aerei, come segni di memorie.

Nessun commento:

Posta un commento

Prossimo Evento

Translate

Visualizzazioni totali